IMG 20161114 WA0000"Amici con le mani é il titolo del nostro intervento con i ragazzi del Borgo dei Colori, i quali sono legati, come suggerito dal titolo, da una profonda amicizia.

- racconta Sara Calafiore, laureanda in scienze dell' Educazione Sociale e animatrice per bambini,adulti, disabili e non. - Ma perché proprio le mani? Vi chiederete? Le mani possono sfiorare, spingere, sentire, toccare, accarezzare, massaggiare. Queste azioni rimandano a contenuti affettivi, ad una relazione e ad un linguaggio, sia esso figurato o accompagnato da parole e/o gesti." " Questo concetto é ben espresso con due dei giochi proposti, e cioé quello con il filo e, in ultimo, quello con il cartellone. Il gioco con il filo consiste nel passare il filo con le mani al compagno, ma un compagno scelto, non a caso, ma che rappresenta per il giocatore stesso un contenitore emotivo particolare. La finalitá del gioco é quella di tessere un intreccio di amicizia, perché nonostante i giocatori abbiano scelto un compagno ben preciso, alle fine (ed é questo lo scopo del gioco) si rendono conto di essere tutti legati in egual misura allo stesso filo e che da esso dipendono. IMG 20161114 WA0010- spiega l'altra tirocinanate, Manuela Calfiore - Il gioco del cartellone, che rappresenta l'attività finale del percorso ludico intrapreso, consiste nel lasciare la propria impronta sul cartellone, scegliendo un colore legato all'emozione il che soggetto in quel preciso momento prova. Quindi ad ogni colore é legata un emozione ben precisa. Sporcarsi le mani offre un importante significato simbolico, ovvero la consapevolezza che ogni azione lascia un' impronta, come dire se vogliamo, che ogni azione ha delle conseguenze, vincolate da regole dettate per il quieto vivere sociale. Per questo abbiamo proposto il gioco del telo con canestro. I ragazzi devono si fare canestro ma devono altresì rispettare il propio turno. Sulla scia di questo gioco, ne sono seguiti altri, quello del limbo, percorso con cerchi, balli di gruppo. "IMG 20161114 WA0006" Un ultimo gioco é stato quello della maschera dove i ragazzi sono stati  truccati con dei trucchi usati per le manifestazioni teatrali: - conclude Denise Camici, dottoressa in Filosofia ed Educatrice professionale socio-relazionale - in base allo stato d'animo che in quel momento li accompagnava , hanno scelto la maschera più adeguata. Indossare la maschera ha una funzione simbolica perché permette di sperimentare diverse forme di comunicazione. Inoltre nella finzione, si puó costruire una vasta gamma di maschere e quindi comunicare una serie di emozioni e diverse modalità di espressione. Per questo motivo le attivitá che prevedono l'uso di maschere vengono programmate con l' obiettivo di facilitare l'apertura emotiva e la comunicazione di vissuti nascosti piú difficili da portare alle consapevolezza. Per dirlo con le parole di Oscar Wilde: Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. "IMG 20161114 WA0014

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