Una vera vendemmia quella che attendeva i ragazzi della RSD Il Borgo dei Colori e della Casa Famiglia di Marciana che, accompagnati dai volontari Paim, sono arrivati alle tre di notte a Corleone. La sveglia ha suonato alle sette e alle nove tutti nei campi al lavoro: una giornata bellissima, ognuno si rende utile per quello che può.

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corleone 4Nel pomeriggio il gruppo è arrivato a Portella della Ginestra, teatro della strage del primo maggio 1947: esecutore materiale fu il bandito Giuliano, degli altri non si è mai saputo, così come non si conoscono i nomi dei mandanti. Serafino, che allora aveva 13 anni, è l'ultimo superstite e ha raccontato ai ragazzi, per non dimenticare mai, la sua storia. Sul posto ci sono anche alcuni ragazzi /e delle scuole superiori di Orte, Viterbo, Tarquinia, ecco perché questa esperienza sarà - ancora - più ricca di quella dell'anno passato, dove i ragazzi Paim erano gli unici ospiti della casa messa a disposizione dalla Cooperativa Lavoro e Non Solo. Questa volta il gruppo si è sistemato nella casa Caponnetto sequestrata ai nipoti di Totò Riina. Anche le terre, oltre a 200 ettari di terreno agricolo, sono state sequestrate ai mafiosi. In cucina ci sono volontari dello Spi (Sindacato pensionati italiani), questa settimana in particolare ci sono i gruppi di Siena e Poggibonsi.

I ragazzi delle strutture Paim portano il proprio contributo alla lotta dell'antimafia sociale. Questo progetto è organizzato da Arci, in collaborazione con Cgil e Spi (Sindacato pensionati italiani). Dal 2008, ogni anno, studenti e adulti di tutta Italia decidono di dedicare parte delle proprie vacanze al lavoro sui terreni sottratti alle mafie.

Concretamente, i ragazzi si occupano della raccolta dell'uva (per il nero d'avola) e dei pomodori, che la maggior parte delle volte vengono gustati la sera sulla tavola di casa Caponnetto, dove i nonni dello Spi preparano i pasti. Oltre al lavoro agricolo, sono in programma varie attività culturali e di approfondimento storico, come la visita a Cinisi (Palermo) alla casa di Peppino Impastato, a Portella della Ginestra e a Palermo. L'obiettivo principale del progetto è quello di diffondere una cultura fondata sulla legalità democratica e sulla giustizia sociale, che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto.

L’Associazione denominata “Fior di Corleone" nasce per la promozione, valorizzazione e tutela dei produttori onesti del territorio corleonese.

Essa si pone la finalità di essere uno strumento di affermazione e sviluppo, cultura e onestà dei produttori aderenti, nonché della tipicità, qualità e genuinità dei loro prodotti, del loro rispetto di scelte fatte nel percorso lavorativo sia di ambito cooperativo che privato. Si tratta di produttori locali che ereditano un impegno e un percorso di emancipazione sociale che vide fin dalla fine dell’ottocento un movimento popolare contadino organizzato nei “Fasci Siciliani” rivendicare il valore del costo del grano, per poi dare vita alla promozione di cooperative di lavoro come Unione Agricola e di consumo come Terra Madre.

corleone 6Fu il corleonese Bernardino Verro ad interpretare al meglio questo impegno: nella sua forte dedizione riuscì anche a farsi eleggere Sindaco, ma tutto questo gli costo la vita in quanto la mafia lo uccise nel 1915. L’antimafia ha avuto a Corleone una genesi profonda e forte quanto quella della mafia, ma quest’ultima ha prevalso nel far conoscere la cittadina di Corleone come città di mafia e di mafiosi, macchiando in forma indelebile una comunità locale dedita per la maggior parte al lavoro, prosperosa e onesta. In questi anni l’attività della Cooperativa Sociale Lavoro e Non Solo e di altri soggetti cooperativi dediti alla gestione imprenditoriale di beni confiscati ai mafiosi corleonesi, interpreta bene questa storia di antimafia sociale così profonda e radicata. Oggi la Cooperativa Sociale Lavoro e Non Solo fa emergere la sua forza di “lievito propulsivo” nella comunità corleonese: insieme ai cooperatori presenti nei terreni confiscati ci sono infatti altri cooperatori, coltivatori diretti, agricoltori, commercianti, artigiani e imprenditori privati di questa comunità pronti a promuovere il loro impegno lavorativo mettendo al centro il grande valore dell’Onestà. Quindi l’Onestà e Genuinità dei prodotti sono il grande valore aggiunto che si traduce nel nome Fior di Corleone. Per la genuinità, qualità e tipicità dei prodotti, l’associazione Fior di Corleone si impegna ad applicare il metodo della filiera corta e della sua tracciabilità in ciascuna delle fasi di produzione e a dar vita ad un tipo di commercio che permetta ai consumatori di acquistare generi alimentari direttamente dai produttori. " Per la Corleone Onesta è molto importate la presenza dei volontari della Cooperativa PAIM. - spiega Maurizio Pascucci, Presidente dell'Associazione Fior di Corleone - Le relazioni sociali ci aiutano a superare le tante complessità che portano la nostra comunità ad essere conosciuta solo come la capitale mafiosa. Qui non ci vivono solo i figli di Riina e Provenzano ma tanti altri giovani che fanno dell'onestà il loro stile di vita. Qui la Cooperativa Lavoro e Non Solo da circa 20 anni è assegnataria di terre confiscate ai mafiosi che ha reso fertili e produttive insieme ad un processo di condivisione con risorse svantaggiate della comunità. Oggi sono terreni dove si pratica agricoltura biologica e dove la legalità ha soprafatto il malaffare mafioso. Inoltre l'associazione Fior di Corleone formata da produttori onesti del territorio oggi conferma la volontà di promuovere cambiamento sociale e culturale: è in corso infatti un processo di ribellione popolare e la presenza dei volontari della PAIM ci aiuta ad avere la forza e il coraggio per continuare. Il vostro territorio è più volte venuto a Corleone grazie ad un impegno reale e concreto dell'Amministrazione Comunale di Cascina che da anni crede nella nostra missione."

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