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Classificazione: residenza terapeutico-riabilitativa per disturbi del comportamento alimentare
Viale Colombo, 223-225 Lido di Camaiore (LU)
Tel./fax 0584.904785
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Responsabile: Fabrizio Damiani
 
Paim gestisce la struttura dal 2012 in associazione temporanea con l’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano (MC).
La Residenza accoglie 10 ospiti, e impiega 16 tra operatori e consulenti (il servizio di assistenza socio-sanitaria, della riabilitazione psichiatrica, del fisioterapista e dell’educatore sono di competenza Paim, mentre la Direzione Sanitaria compreso lo Psichiatra, gli Psicologi, la Nutrizionista sono di competenza dell’Istituto Santo Stefano):
6 O.S.S.
1 tecnico della riabilitazione psichiatrica
1 fisioterapista
3 psichiatri
2 psicologi
1 nutrizionista
1 infermiere
1 educatore

Il trattamento proposto si basa sulla più recente e validata teoria e terapia cognitivo-comportamentale per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione (Cognitive Behavior Therapy-Enhanced CBT-E, Fairburn, 2008). 

villamare

Identità 

La struttura Terapeutico Riabilitativa per Disturbi del Comportamento Alimentare offre la possibilità di svolgere un percorso terapeutico-riabilitativo in un ambiente di cura non ospedalizzato che tuttavia dispone dell’assistenza sanitaria, psicologica ed educativa di cui questi pazienti necessitano.

Villamare ha un’impostazione “aperta” e non “chiusa”, ovvero i pazienti in condizioni mediche stabili possono avere permessi di uscita e la possibilità di ricevere visite di parenti ed amici in vari momenti della giornata, fatta naturalmente eccezione per le ore dei pasti e delle attività terapeutiche. 

Il trattamento proposto si basa sulla più recente e validata teoria e terapia cognitivo-comportamentale per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione (Cognitive Behavior Therapy-Enhanced CBT-E, Fairburn, 2008). L’applicazione al regime residenziale della CBT-E segue il modello di Dalle Grave (2009, 2012). Il metodo cognitivo-comportamentale è opportunamente integrato con interventi farmacologici e educativi, finalizzati al miglioramento del percorso terapeutico. 

La gestione dell’alimentazione è parte integrante del trattamento e segue specifiche linee guida a seconda della condizione di sottopeso, normopeso o sovrappeso.

 

Formazione

Il personale è in formazione permanente con il Coordinatore interno della Salute Mentale e alcune figure medico-sanitarie quali: psichiatra (direttore sanitario), due psicologhe, una nutrizionista.

 

Attività

All’interno della Residenza sono previste una serie di attività per migliorare e/o mantenere tutte quelle abilità necessarie per una gestione corretta di se stesse in tutti gli ambiti della vita quotidiana.

Training all’assertività:

È stato costituito da un ciclo di 10 incontri di un’ora ciascuno, una volta a settimana, rivolti a tutte le ragazze presenti in struttura con l’obiettivo di proporre alle partecipanti uno strumento che possa favorire delle risposte adattive nelle situazioni sociali, il senso di autonomia e agentività. 

È stato condotto attraverso una metodologia che ha previsto brevi esposizioni teoriche e attività esperienziali (per esempio: simulate e giochi di ruolo). È stata inoltre prevista una valutazione con la somministrazione di test di autovalutazione prima e dopo il training e un questionario di gradimento conclusivo.

Laboratorio Life Skills:

L’obiettivo del laboratorio è migliorare il benessere e la salute psicosociale delle persone attraverso l’apprendimento di abilità utili per la gestione dello stress della vita quotidiana, dell’emotività e delle relazioni sociali. 

Nel dettaglio le abilità prese in considerazione nel corso degli incontri (una volta a settimana per 2 ore) sono state le seguenti: capacità di prendere decisioni, capacità di risolvere i problemi, creatività, senso critico, comunicazione efficace, capacità nelle relazioni interpersonali, autocoscienza, empatia, gestione delle emozioni e gestione dello stress. 

La metodologia utilizzata è di tipo attivo ed esperienziale.

Cineforum:

È prevista la scelta di un tema di interesse per il gruppo e di una serie di film connessi a tale tema. A seguito della proiezione, che avviene un pomeriggio a settimana, le partecipanti sono invitate ad aprire un dibattito con impressioni personali, discussioni e scambio di idee. All’interno di tale attività è stata prevista un’uscita al cinema per vedere un film d’animazione d’interesse per il gruppo (Inside Out), fra l’altro risultato utile anche per il lavoro parallelo svolto anche in altri laboratori e in psicoterapia, sull’educazione emotiva.

Laboratorio di lettura e scrittura:

Tale laboratorio si pone l’obiettivo di favorire le capacità critiche su temi di attualità di interesse per il gruppo (di ordine sociale, scientifico, politico) attraverso lo sviluppo di discussioni e confronti di idee fra i partecipanti. Il laboratorio di scrittura ha poi portato alla proposta da parte del gruppo di realizzare un giornalino della struttura. Dopo un lavoro di scelta delle tematiche da affrontare, scrittura di articoli, poesie, brevi racconti autobiografici, interviste a i membri dello staff e progettazione grafica, si è arrivati alla produzione di alcuni numeri del giornalino, chiamato “Virata Mista”.

Laboratorio d’arte:

Al fine di potenziare le capacità creative e attuare strategie distrattive dai pensieri legati alla psicopatologia, il laboratorio d’arte è all’insegna del divertimento attraverso la creazione di manufatti personali. Si svolge un pomeriggio a settimana, prevede la partecipazione di tutto il gruppo che può sperimentare l’uso di materiali diversi, secondo le proprie preferenze: pitture di vario genere, fimo, creta, découpage, creazione di gioielli. In varie occasioni sono state poi organizzate uscite di gruppo, con la presenza dell’educatrice e di un’operatrice.

Il laboratorio d’arte è stato anche sfruttato per “produrre” abiti di carnevale che poi sono stati usati dal gruppo per un’uscita al carnevale di Viareggio. Altre uscite sono state indirizzate a visionare mostre d’arte, come ad esempio la visita alla mostra di Kandinsky a Palazzo Blu a Pisa, al Museo dei Bozzetti a Pietrasanta e alla città di Lucca.

Teatro:

L’attività di teatro è stata proposta in 2 occasioni. Entrambe le volte, le partecipanti dopo aver letto due romanzi (Il Mago di Oz e Pinocchio) hanno scritto la sceneggiatura e poi provato ad impersonare i protagonisti delle storie. 

Inoltre sfruttando il laboratorio d’arte si sono disegnate le scenografie utili alla messa in scena delle recite. A causa delle difficoltà delle pazienti a mostrarsi davanti ad un pubblico, si è deciso di mettere in scena le due recite privatamente, e di video-registrarle in modo da poter montare un filmato ricordo e poterlo far visionare all’équipe medica e ai familiari delle ragazze.

INFANZIA

Le relazioni sociali, come risulta dalle più recenti ricerche di psicologia dell’età evolutiva, sono alla base dello sviluppo complessivo della personalità dei bambini perché favoriscono processi di socializzazione ed individualizzazione. Il bambino del nostro tempo è un soggetto attivo e competente, frutto dell’interazione del suo patrimonio biologico individuale e delle esperienze che vive fin dalla nascita nel suo ambiente socio- culturale e familiare.
E’ tenendo presente ciò che pensiamo e progettiamo servizi per l’infanzia con un'Intenzionalità educativa, una Coscienza per l'infanzia, e uno Stile pedagogico che incontra il bambino partendo dall'esperienza che vive, dalle emozioni che sente, dalle infinite possibilità che può maturare se gli ambienti e le attività programmate sono ricche di stimoli espressivi, logici, ludici ed esplorativi.
Da qui la consapevolezza che le strutture educative possono e devono essere luoghi non solo di cura, ma opportunità di apprendimento diffuso e capillare con i sistemi di appartenenza dei bambini (famiglia, territorio, rete formativa e scolastica..ecc).

AREA DISABILITA'

Nell'approccio sistemico relazionale -l'attenzione alla soggettività, all'unicità del singolo implica l'attenzione alla sua rete di relazioni. Il cambiamento non è visto unicamente come un fattore soggettivo, disconnesso dalla rete di relazioni in cui la persona è inserita, ma qualcosa di dipendente da una molteplicità di fattori interattivi, quali ad esempio lo scopo intrinseco del sistema, le funzioni dei singoli componenti in relazione allo scopo stesso del sistema, le diverse interazioni del sistema con altri sistemi adiacenti, in una complessità crescente e molto articolata".- (A. Ricci). Alla luce di quanto appena descritto riteniamo che l’approccio sistemico relazionale sia il più efficiente per comprendere e risolvere i problemi posti dalla disabilità.
Nell'ottica sistemica-relazionale non vengono affrontati solo l'istanza della riabilitazione, l'impegno dell'assistenza al soggetto disabile e alla sua famiglia e l'inserimento socio-lavorativo mirato, ma viene colto un aspetto molto più importante e significativo per la persona disabile, ovvero, il riconoscimento di una sua specifica identità, basata non tanto sulle abilità o disabilità bensì sull'essere profondo, comune a tutti, al di là della categoria della normalizzazione.

AREA SALUTE MENTALE

Da sempre la persona affetta da malattia mentale è vittima di emarginazione sociale a causa di pregiudizi. Non condividendo assolutamente questo stigma il centro del nostro obiettivo è la persona con le proprie esigenze e i propri bisogni, per questo il percorso riabilitativo personalizzato è una ricerca continua per rispondere a quel singolo che è unico ed irripetibile. Il nostro intento è promuovere percorsi riabilitativi individualizzati intesi come progetti in itinere tesi al raggiungimento di una risposta che è data dalla domanda dell'utente investendo e collaborando unitamente e fattivamente con tutte le realtà (associazioni sportive, circoli ricreativi, parrocchia, etc..) della comunità locale , comunità che assume a tutti gli effetti un ruolo attivo e partecipato nella vita dei nostri utenti.

AREA ANZIANI

Le analisi più avvalorate in tema di anzianità parlano della necessità di adottare un approccio ‘ciclico’ allo studio dell’invecchiamento, evitando di rapportarsi alla terza e alla quarta età in termini dicotomici, come ultima fase di vita separata dall' antecedente vissuto. Questa fase della vita invece è il risultato delle fasi precedenti, a loro volta espressione di vissuti educativi, professionali, culturali che incidono sul modo in cui la vecchiaia sarà vissuta.
Attraverso il lavoro fondamentale di /una rete con le varie risorse formali ed informali presenti sul territorio il nostro intento è lo sviluppo di progetti comuni e condivisi proprio per garantire alle persone anziane di ottenere risposte in grado di migliorare la loro qualità di vita e in un'ottica di prevenzione, offrire interventi necessari per rispondere in modo concreto, adeguato e immediato al loro bisogno di quotidianità.

 

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